Menu vegetali e mense scolastiche

Richiedere un menu vegetale a scuola può sembrare un’impresa impossibile per le famiglie che hanno scelto questo tipo di alimentazione anche tra le mura di casa.
Gli ostacoli che i genitori si vedono talvolta sollevare sono tali da far desistere, a malincuore, anche i più motivati.
Con questo articolo, vogliamo dare consigli e indicazioni pratiche che si sono rivelate utili negli anni per far ottenere un menu vegetale senza particolari intoppi ai nostri piccoli pazienti pazienti.
Per quanto in salita la strada possa sembrare, ricordate sempre una cosa.
Spesso il rifiuto non è dovuto a malafede o pigrizia della scuola o del servizio di catering, ma semplicemente dal fatto che la vostra è la prima richiesta di menu vegetale che ricevono, e non hanno un’alternativa senza derivati animali ai menu proposti di default ai bambini onnivori.
La vostra pazienza e le vostre gentili insistenze volte a ottenere il menu vegetale che spetta ai vostri figli faranno quindi da apripista per tutti i genitori che, dopo di voi, ne faranno richiesta.

Come si richiede un menu vegetale alla propria scuola?
Dipende, ogni istituito ha la sua modulistica.
Nella maggior parte dei casi, all’atto dell’iscrizione, la scelta di un menu speciale per motivazioni etiche, religiosi o culturali la si fa barrando un’apposita casella.
Se così non fosse, basterà mandare al dirigente scolastico e alla segreteria una mail esplicitando la vostra richiesta.
Nel caso la scuola (o il servizio di catering) abbia già affrontato situazioni simili, vi manderanno una copia del menu vegetale che hanno a disposizione (parleremo più avanti della qualità del menu).
Se i vostri figli sono i primi ad avere questo tipo di esigenza, il menu vegetale viene redatto dai dietisti del servizio catering, sia privato che comunale, e trasmesso ai genitori.
L’abitudine di scaricare i costi della pianificazione di tale menu sui genitori, che dovrebbero quindi pagare di tasca loro un professionista della nutrizione, è tanto comune quanto deprecabile.
I genitori di bambini che seguono un’alimentazione vegetale pagano infatti le tasse o le rette scolastiche al pari di tutti gli altri.
Dire al genitore “mi dica un po’ lei cosa fa da mangiare a suo figlio e mi prepari un menu” è però ancora peggio. Ma sappiamo che succede anche questo.
Un documento da tenere a portata di mano, in questi casi, è quello delle Linee guida ministeriali per la ristorazione scolastica , che recitano testualmente:

Gli standard del servizio, il diritto all’accesso anche per utenti con particolari esigenze sanitarie ed etico religiose, vanno mantenuti e definiti in ogni livello gestionale. […] Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori.”

A proposito di certificato, non è insolito che venga richiesto per poter fare richiesta di menu vegetale a scuola.
Tale richiesta è però non necessaria e del tutto ingiustificata, sebbene comprendiamo che per quieto vivere e se il proprio pediatra è collaborante si fornisca un foglio di carta completamente superfluo.
La non necessità di un certificato medico per fare richiesta di menu vegetale, così come di un’assunzione di responsabilità da parte dei genitori, è ribadita dalla Nota Ministeriale 0011703 del 25 marzo 2016 .
Nell’ultimo aggiornamento delle Linee guida ministeriali per la ristorazione scolastica, è ulteriormente ribadito questo concetto (trovate qui la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ).

Veniamo ora ad un altro annoso tema.
Il menu vegetale viene accordato, ma mentre gli altri bambini pasteggiano a suon di ravioli, lasagne e polpette, per i vostri figli è prevista pasta in bianco o al pomodoro e legumi lessi rovesciati sul piatto direttamente dal vasetto. Gli altri bambini si gustano il gelato una o due volte al mese a fine pasto, mentre i bambini con menu vegetale possono contare al massimo su una purea di frutta precotta.
Da un punto di vista nutrizionale sarà anche adeguato, da un punto di vista dell’appetibilità meno.
Come agire in questi casi?
Farlo presente pacatamente ed educatamente, ma in modo continuativo, con telefonate e mail a cadenza settimanale al servizio che si occupa del catering si rivela spesso la scelta migliore per cambiare le cose.